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- Scritto da Luca Pantano
- Categoria: Smart Government
- Pubblicato: 29 Luglio 2015
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Una città viene definita Smart in riferimento al largo uso di tecnologie ICT per il controllo delle sue infrastrutture, al fine di mantenere un positivo rapporto con l’ambiente naturale e garantire una effettiva accessibilità alle sue funzioni da parte della pubblica amministrazione e dei cittadini.
La forte dotazione di infrastrutture ICT può essere il driver per una crescita sostenibile, attraverso un miglioramento dell’efficienza dei processi. Le tecnologie applicate allo spazio urbano producono un miglioramento della qualità della vita a vantaggio di tutti i cittadini. Si crea un nuovo spazio urbano tecnologicamente avanzato in cui si integrano la dimensione fisica e virtuale, che favorisce l’interazione tra individui e l’emergere del capitale sociale e umano.
L’iniziativa “European Smart Cities” nasce con l’obiettivo di trovare soluzioni sostenibili per un uso efficace delle risorse; le città vengono valutate secondo le loro funzionalità nelle seguenti tematiche: smart mobility, smart economy, smart environment, smart governance, smart people e smart living.
Per accedere ai finanziamenti europei si devono sviluppare progetti orientati sia alla sostenibilità energetica che alla vivibilità. Da una parte, l’installazione di infrastrutture per la raccolta di informazioni su temi come la mobilità urbana, i consumi energetici e la sicurezza, tramite reti di sensori, e la conseguente applicazione dei dati raccolti alle operazioni urbane, consente di aumentare l’efficienza nella gestione dei servizi pubblici e delle risorse ambientali. D’altra parte, le strategie Smart si basano sul coinvolgimento dei cittadini, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni per mettere a sistema le risorse informative, organizzative e di servizio. In tal modo si può generare un aumento della competitività del territorio, frutto non solo di un efficiente gestione delle risorse, ma di un processo che mette al centro l’utente, cittadino o city-user, cercando soluzioni che migliorino la sua qualità della vita; l’idea è quella che solo con la creazione di un sistema nervoso della città, composto da infrastrutture fisiche, sistemi digitali e reti sociali, si può procedere verso una sostenibilità che sia anche e soprattutto sociale ed ambientale oltre che economica.
L’attualità del tema delle smart city come evoluzione della città contemporanea si collega al fenomeno dell’inurbamento, con quote crescenti di popolazione che si riversa nelle città. Fino a pochi anni fa si riteneva che lo sviluppo di internet e il conseguente annullamento delle distanze favorisse un rallentamento del fenomeno. Di fatto si osserva che la rivoluzione digitale ha aumentando l’attrattività delle città contemporanee per via del rafforzamento delle strutture spaziali esistenti, in cui la presenza pervasiva di sensori e micro-controlli crea un nuovo strato informativo sovrapposto a quello fisico. Il risultato è un sistema complesso di azioni e risposte, basato su una ingente flusso di informazioni, in cui i cittadini hanno il ruolo sia di generatori che di fruitori di dati. L’informazione in tempo reale consente alle persone di prendere decisioni più accurate riguardo l’uso delle risorse pubbliche e dei servizi, con un conseguente cambiamento dei comportamenti. Nella città intelligente, con l’integrazione di sensori ed attuatori, lo spazio urbano, i cui elementi costitutivi diventano entità sensibili al contesto, si trasforma in un grande sistema di controllo cibernetico in tempo reale.
Anche le persone non possono essere più classificate genericamente come cittadini ma invece acquisiscono una individualità data dal loro essere utenti ben informati sulle dinamiche in corso. In questo universo informativo, essi diventano portatori di interessi e aspettative, con le loro scelte e comportamenti che rimangono come tracce significative dei loro percorsi individuali, consentendo anche l’erogazione di servizi personalizzati.
Collegando le persone in rete si consente l’emergere del potenziale creativo e innovativo della rete sociale, quale nuova forma di intelligenza collettiva. In una città intelligente i cittadini rispondono ai suggerimenti che arrivano dai propri vicini, con un coordinamento dei comportamenti che permette il realizzarsi di nuove forme di democrazia attiva.
La progettazione urbanistica dovrebbe sfruttare un approccio “dal basso” per creare città intelligenti in cui sono le persone a produrre i cambiamenti. Fornendo loro le strutture di supporto adeguate, i cittadini organizzati sono in grado di affrontare problemi quali consumo energetico, traffico, sanità e istruzione in modo più efficace di quanto possibile con soluzioni “dall’alto”.
I progetti dall’alto falliscono perché sono fragili ai cambiamenti e non considerano il potenziale creativo dei cittadini.
Le città sono frutto di una costruzione decentralizzata, spontanea e adattiva, sforzo della intera collettività, che si realizza con interazioni tra le reti sociali più complesse e stratificate. Il successo delle città dipende dalla socializzazione e non dalla efficienza. La partecipazione dei singoli alle reti sociali on-line viene riconosciuta come parte della loro reputazione.
Nelle città intelligenti sono i cittadini a svolgere il controllo sulle attività delle istituzioni, raccogliendo informazioni specifiche sul territorio e creando mappe dinamiche collaborative.
Già oggi persone dotate di dispositivi mobili possono comportarsi come sensori che registrano i fenomeni urbani. Il rilievo a base volontaria permette di attivare efficacemente e in modo economico una rete di monitoraggio e controllo urbano, creando una base di conoscenza diffusa alternativa a quella “ufficiale”, in grado di descrivere in modo nuovo la città. In futuro sempre più tali sensori saranno inseriti in oggetti di uso quotidiano, aumentando esponenzialmente la mole di dati disponibili.
La condivisione di dati all’interno di un gruppo può avere un impatto nell’uso e nella gestione delle infrastrutture. Le scelte migliori vengono dalla osservazione dei comportamenti delle altre persone.
Laboratori civici per l’innovazione urbana si integrano ai grandi progetti ingegneristici per dare forma alle nuove città intelligenti. Le autorità politiche devono governare questo processo, ascoltando i cittadini e dando loro una visione della propria città, partendo dalle migliori pratiche e creando soluzioni locali uniche.
L’efficienza della città va considerata rispetto ai temi sociali, individuando obiettivi fondamentali come la sicurezza, la qualità della vita, il diritto individuale e la coesione sociale. Parallelamente però, considerando temi quali la sostenibilità dei consumi e la produzione di CO2, i comportamenti dei singoli si fondono a livello di comunità, con una comune responsabilità verso l’obiettivo di adottare stili di vita sostenibili e consapevoli.